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Antonio Stornaiolo

LA BUONA COMPAGNIA

Se in città i soliti protagonisti dell’estate sono i colifecali, i topi e gli scarafaggi, appena fuori dalle mura la meta ambita e preferita per trascorrere le ferie resta il sontuoso e super organizzato villaggio vacanze.
Come una giostra che gira, sulla quale le macchinine sono ben salde alla pedana ed a cambiare sono solo i bambini che ci vanno sopra, così nel villaggio vacanze mutano i villeggianti, in un collaudato ed ormai perfezionato meccanismo di rotazione detto della “quindicina”.
Questi insediamenti, a farci caso, sono sempre “a pochi passi” da qualcosa di bello ed affascinante. A pochi passi dal mare, dai monti, dai laghi... insomma, a pochi passi da ogni meraviglia terracquea e con in più la fortuna di offrire vitto e alloggio compresi, tranne le bevande che, si sa, si pagano a parte.
La vita, in questi contenitori di varia umanità, è ricca di numerose amenità.
Il tempo, tra animazione in spiaggia, tornei di gruppo e giochi aperitivo, passa suadente e leggero, scandito dal ritmo del passaggio sul bagnasciuga di voluttuosi e colorati topless e perizoma per lui, di aitanti e muscolosi marcantoni per lei.
Dunque stiamo parlando di un luogo atono dalla realtà, dove nessuno contraddice l’altro, dove tutti biblicamente praticano la pace e si godono lo scialo e l’ozio, alla faccia dell’inverno passato tra liti, alterchi, cambiali, post datati e pagherò.
Ma attenzione, non è tutto oro quello che luccica. In un posto così, nonostante l’impegno del team degli animatori, spesso la solitudine coglie di sorpresa ed attanaglia l’ospite.
Accade specialmente di sera, di notte.
Al bar i camerieri stremati stanno rassettando. “Scusi, per noi è tardi, stiamo chiudendo…”. “Oh scusate, non me n’ero accorto…”, dite voi con significato. Poi vi alzate ed andate via stando attenti ad evitare la brecciolina per non macchiare le scarpe.
Quando avete prenotato, avete pensato che in un posto così non sareste mai rimasti da soli. Sbagliavate, eccome se sbagliavate.
La moglie si dilegua con la scusa del wellness e del centro benessere, i figli spariscono per andarsi a sfessare di canne in riva al mare, l’amante –tradita ed infuriata- non risponde al cellulare… cosicché vi ritrovate tristi ed abbattuti “a pochi passi” dalla depressione.
“Forse era meglio se rimanevo in città. Tra colifecali, topi e scarafaggi, forse uno stronzo per fare una briscola lo trovavo!”, mormorate delusi. Poi, mestamente, tornate nel bungalow che vi hanno assegnato.
Un baby liscio, una sigaretta e la tivvù che parla.
Quando si dice la buona compagnia.

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